Il profumo del desiderio
di BRENDA JACKSON
Solo un uomo era capace di provocarle certe reazioni, anche dopo sette anni. Kendra riusciva ancora a sentire il tocco delle sue mani, quel tocco che le aveva fatto conoscere la passione vera. Slate Landis era tornato. E adesso che l’aveva di fronte, si chiedeva come doveva reagire. Doveva fuggire, ignorarlo oppure affrontarlo per sapere il vero motivo della fuga di allora?
“Penso ancora che dovremmo parlare.”
Le parole di Slate catturarono di nuovo l'attenzione di Kendra e lei fece un respiro profondo, per tentare di riacquistare la calma. Poi, cercando di mantenersi sufficientemente distaccata, riprese a parlare. “Non so se ci riusciremo. Sono molto occupata. Da quando è morto papà, sono sempre in negozio.”
Slate annuì serio. “Ho saputo di tuo padre, Kendra, e mi dispiace. Era una brava persona. Mi piaceva molto.”
“Sì, lo era. E anche tu piacevi a lui” rispose lei con dolcezza. Era la verità. Suo padre non aveva mai parlato male di Slate, anche quando si era reso conto di quanto l'avesse ferita con il suo comportamento.
“Penso che sia splendido che tu stia portando avanti il suo lavoro. Sono sicuro che sarebbe molto orgoglioso di te.”
Kendra annuì con tristezza. “Infatti” mormorò, ripensando a com'era stato contento suo padre, quando lei aveva deciso di diventare optometrista.
“Anch'io sono molto orgoglioso di te, Kendra.”
Le parole di Slate la fecero concentrare di nuovo su di lui. “Grazie Slate. E io sono orgogliosa di te. So che la tua società sta andando molto bene. Ho sempre saputo che avresti avuto successo.”
Al pensiero che un tempo aveva immaginato di rimanere per sempre al suo fianco, Kendra sentì una fitta al cuore. Durante le estati trascorse insieme, aveva sperato che un giorno lui si sarebbe trasferito definitivamente a Fernandina Beach, lavorando e aspettando che lei terminasse il college. Poi era convinta che si sarebbero sposati e avrebbero costruito una grande casa di fronte all'oceano. La casa dei loro sogni... sul terreno che i genitori di Slate gli avevano lasciato. E da quel momento era sicura che sarebbero vissuti felici insieme.
Ma quelli erano soltanto sogni. Nel mondo reale i sogni non si avveravano quasi mai...
“Bene. Finisco la mia corsa, così faccio in tempo ad aprire il negozio” replicò Kendra, sentendo il bisogno improvviso di muoversi e di non lasciare indugiare i pensieri su cose che non si sarebbero mai realizzate. “Ci vediamo Slate!” gridò poi, riprendendo subito a correre, senza più voltarsi indietro.
Lui rimase in piedi a guardare Kendra, che se ne andava, e continuò a fissarla finché lei non sparì all'orizzonte. Soltanto allora riuscì a scuotersi. Lei sembrava decisa a non dargli corda, ma lui non aveva intenzione di rimanersene in disparte. A parole lei affermava una cosa, ma il modo in cui aveva reagito al suo bacio ne diceva un'altra. E per il momento Slate decise di prestare più attenzione al linguaggio del corpo.
Mentre si rimetteva a correre, sorrise compiaciuto. Era deciso a demolire qualsiasi barriera lei avesse tentato di erigere. Se Kendra pensava di poterlo evitare, mentre era in città, sicuramente si sbagliava. Era determinato a fare qualsiasi cosa, pur di riprendersela. E se fosse stato necessario conquistare il suo corpo, per arrivare alla sua mente, avrebbe tentato quella strada.