Un milionario tutto per me
di TRISH MOREY
Lucia Altomare sta rischiando di perdere il lavoro di cameriera della futura principessa di Montvelatte, ma non può assolutamente permetterselo. Quando l'affascinante milionario Roberto Peroni – l'unico uomo nella vita che lei ha veramente amato - si intromette per aiutarla, lei teme che voglia in cambio qualcosa. Si può fidare, dopo che in passato Roberto ha...?
Era in ritardo. Decise quindi di fare a due a due i gradini della scalinata di marmo del castello di Montvelatte, per raggiungere il più in fretta possibile l'appartamento di Sienna Wainwright e consegnarle il vestito di lino e seta, che la futura principessa aveva espressamente richiesto per quella mattina.
Gettò un'occhiata, per controllare che il custode non fosse nei paraggi e non potesse rimproverarla, per aver evitato di utilizzare l'entrata di servizio.Lo scalone di marmo era la via più diretta e le avrebbe certamente fatto risparmiare secondi preziosi.
Lucia sperava che la signorina Sienna non avesse chiamato Sebastiano, per verificare dove fosse finita la cameriera, che le doveva portare il vestito. Le occupazioni al castello erano molto ambite in quel periodo, soprattutto da quando il Principe Raphael era salito al trono. E la lista di persone desiderose di ricoprire una posizione a corte era molto lunga. Sarebbe bastato il minimo errore, per perdere quel privilegio e venire sostituita.
E lei aveva un estremo bisogno di mantenere quel lavoro...
Le sue ciabattine di gomma scivolarono leggere sugli scalini di marmo. Aveva il fiato grosso per la corsa appena fatta dalla lavanderia attraverso il cortile del castello. Ancora una rampa e sarebbe arrivata... Lanciò di nuovo un'occhiata al vestito, che aveva in mano, per controllare di non averlo stropicciato durante il percorso. Fortunatamente sembrava ancora in condizioni perfette...
Raggiunse il pianerottolo, ma alzò lo sguardo troppo tardi, per evitare di andare a sbattere con forza contro un ostacolo del tutto imprevisto. Fece un salto indietro, spaventata, e avrebbe sicuramente perso l'equilibrio se un paio di mani robuste non l'avessero afferrata per le spalle e sorretta con forza.
"Scusi..." mormorò, senza fiato, ben sapendo di trovarsi in un punto, in cui non sarebbe dovuta essere. La persona, con la quale si era scontrata, era un uomo alto e ben piantato. Certamente non il segretario del sovrano, che era di struttura piuttosto esile, e fortunatamente non Sebastiano o lo stesso principe...
Lo sguardo di Lucia andò istintivamente alla busta di plastica, che ricopriva il vestito e che era scivolata sul pavimento. L'abito appariva irrimediabilmente rovinato e lei si sentì con il morale a terra.
"Si è fatta male?" le chiese con gentilezza l'uomo, che ancora la teneva per le spalle. La sua voce profonda riportò alla memoria di Lucia ricordi da tempo sopiti e alzò gli occhi, confusa.
Mani grandi e forti. Calde... Lucia ebbe un attimo di smarrimento e venne percorsa da un tremito. Sentì le dita dell'uomo stringersi intorno al suo braccio... "N-no, sto bene..." rispose, guardandolo in viso. E questa volta fu contenta, che lui la tenesse ancora stretta, altrimenti le gambe non l'avrebbero sorretta.