Un milionario tutto per me
di TRISH MOREY
Lucia Altomare sta rischiando di perdere il lavoro di cameriera della futura principessa di Montvelatte, ma non può assolutamente permetterselo. Quando l'affascinante milionario Roberto Peroni – l'unico uomo nella vita che lei ha veramente amato - si intromette per aiutarla, lei teme che voglia in cambio qualcosa. Si può fidare, dopo che in passato Roberto ha...?
"E ora..." riprese Lucia seria, "... posso avere le mie chiavi?"
Non le importava di essere stata costretta a togliergliele di mano. L'importante era di averle recuperate e che nel giro di qualche minuto si sarebbe potuta allontanare da Roberto, che continuava a rimanere fermo di fronte allo scooter.
Lei invece non vedeva l'ora di andarsene. Girò la chiave nella serratura dell'accensione. Il motore partì a fatica. Poi si spense del tutto.
Lucia evitò lo sguardo di Roberto e provò di nuovo. Ma questa volta il motore si rifiutò di partire.
Mentre tentava ancora una volta, avrebbe voluto sprofondare. Il vecchio scooter di Massimo non era mai stato molto affidabile, ma perché doveva smettere di funzionare proprio in quel momento?
"Sembra che tu abbia un problema" affermò Roberto in tono visibilmente soddisfatto. "Posso fare qualcosa per te?"
"Te ne intendi di scooter?" chiese, provando di nuovo a girare la chiave senza risultato.
"Avanti" mormorò lui, quando fu chiaro che tutti gli sforzi erano inutili. "Ti darò un passaggio a casa."
"No, io..."
"C'è qualcuno che posso chiamare, allora? Un fidanzato? Un marito?" la provocò, prendendo il cellulare.
Lei lo guardò storto, mentre si fermava un momento a riflettere, morsicandosi il labbro. "No, ma..."
"Hai detto che dovevi andare a casa. Non ci arriverai mai con quel rottame."
"È lontano..."
"Non credi che sappia dove abiti? Stai ancora a Calitano?"
Lei si portò una mano alla fronte, per allontanare i riccioli scuri. Non aveva alternativa. Un taxi avrebbe dovuto arrivare dalla città di Velatte. Ci sarebbe voluto troppo tempo...
"Grazie" accettò alla fine, evitando lo sguardo di Roberto, mentre scendeva dalla sella. "Accetterò un passaggio fino a casa."
Quando la macchina si allontanò dal castello, dirigendosi verso valle, il sole stava ormai tramontando. Attraverso i finestrini aperti arrivava il profumo del timo, che si mescolava all'odore dei sedili di pelle. E forse quello che Lucia percepiva era anche il profumo di Roberto...
"Avevo dimenticato quanto fosse bella Montvelatte" disse, voltandosi verso di lei. "Lo è per molte ragioni..."
Il cuore di Lucia riprese a battere forte, mentre lui la guardava negli occhi. Era chiaro che si stava riferendo a lei.