Un milionario tutto per me
di TRISH MOREY
Lucia Altomare sta rischiando di perdere il lavoro di cameriera della futura principessa di Montvelatte, ma non può assolutamente permetterselo. Quando l'affascinante milionario Roberto Peroni – l'unico uomo nella vita che lei ha veramente amato - si intromette per aiutarla, lei teme che voglia in cambio qualcosa. Si può fidare, dopo che in passato Roberto ha...?
"Ti restituisco la chiave" affermò senza fiato. Quando arrivò all'hotel era accaldata e furiosa. Aveva fatto chiamare dalla reception Roberto, che la guardò perplesso e l'accompagnò fino al suo appartamento.
In circostanze normali lei sarebbe rimasta incantata di fronte alle grandi vetrate, che davano direttamente sul porto, ma in quel momento era decisamente troppo arrabbiata.
Lui versò un drink per entrambi e rimase a guardarla confuso, mentre lei gli faceva ondeggiare la chiave davanti.
"Non ti piace il colore?"
"Voglio il mio scooter."
"Lo hai avuto."
"Intendo il mio vecchio scooter. Lo rivoglio. Dov'è?"
"Probabilmente in discarica ormai" replicò lui con calma, mentre le porgeva il bicchiere. Ma lei si mise a gridare.
"E allora vai a prenderlo! Mi avevi promesso di farlo riparare."
"Non hai avuto il biglietto? C'erano troppe riparazioni da fare."
"Non era in condizioni così disastrose."
"No?" chiese lui sdraiandosi su una poltrona di pelle e mettendo le mani dietro la testa. Lei era infastidita dal modo in cui lo sguardo di Roberto accarezzava il suo corpo. Poi lui sorrise e lei capì che la stava prendendo un po' in giro. "Vuoi dire a parte i freni consumati, la frizione distrutta, l'accensione bruciata, le gomme quasi a terra e il sedile tutto strappato?"
Lei batté un piede per terra e si mise a posto una ciocca di capelli. "Per me quello scooter significava qualcosa. Aveva soltanto bisogno di una messa a punto."
"Messa a punto? Il meccanico gli ha dato un'occhiata e ha detto che sarebbe costato di meno comprarne uno nuovo. Ed è quello che ho fatto."
"Non ne avevi il diritto! Io ero legata a quello scooter. Aveva un valore affettivo."
"Ti saresti potuta ammazzare!"
Lei trattenne il fiato. "Ma era lo scooter di Massimo. E comunque non posso permettermi uno scooter nuovo."
Roberto la guardò e fece un sospiro profondo. "Allora consideralo un regalo."
"Oh, no. Non posso accettare un regalo del genere! Deve esserti costato migliaia di euro."
Lui alzò le spalle con noncuranza, come se il denaro per lui non avesse significato e quel gesto creò tra loro una distanza incolmabile. Lei faceva fatica a vivere e lui poteva spendere migliaia di euro senza nemmeno batter ciglio...
Lucia si voltò, per evitare che Roberto notasse le lacrime, che le avevano riempito gli occhi. Il vecchio scooter era un rottame, ma per lei contava il fatto che fosse appartenuto a Massimo. Anche se era consapevole di aver bisogno di un mezzo più affidabile, se voleva continuare a lavorare al castello...
Si passò una mano sulla guancia per asciugarsi il viso, facendo finta di spostarsi i capelli. Poi si voltò di nuovo verso Roberto. "No. Non voglio regali. Te lo pagherò. Non ho bisogno di carità. Non ho bisogno che tu giochi a fare il benefattore. Voglio pagarti."
Lui si alzò in piedi con eleganza, lasciandola senza fiato, per quanto era bello. "Vuoi ripagarmi? E come pensi di farcela?" chiese poi, andando verso di lei, mentre continuava a guardarla e a sorridere.
"Troverò il modo. Mi cercherò un altro lavoro. Ma ti prometto che ti pagherò. Fino all'ultimo euro" replicò Lucia, indietreggiando per allontanarsi da lui. I suoi occhi erano incredibilmente scuri. Alla fine trovò il muro dietro di sé. Lui si era fatto talmente vicino, che poteva sentirne il profumo. E se avesse allungato una mano, avrebbe potuto toccare il suo petto...
"Davvero vuoi ripagarmi?"
Lei deglutì a fatica. "Naturalmente."
Lui si chinò sopra di lei, continuando a fissarle la bocca. Probabilmente stava per baciarla... Lucia fece un respiro profondo e assaporò il suo profumo speziato. Subito desiderò averlo vicino e dischiuse piano le labbra. Lui stava per baciarla... E lei glielo avrebbe permesso.
Negli occhi di Roberto passò uno sguardo di trionfo. "Allora conosco un modo migliore..."