La preferita del capo
di SUSAN MEIER
Quando Kelsey Cramer Delaney ritorna a Portage, la sua città natale in Pennsylvania, dopo la morte del marito, l'ultima cosa che si aspetta è di andare ad abitare accanto al suo primo amore. Eric non è affatto contento di vederla, né tanto meno di abitare in un quartiere periferico. È tornato alle origini solo perché l'ex moglie lo ha tradito e ha avuto pure la sfacciataggine di prendersi metà della sua azienda di successo.
L'ultima cosa che Eric desidera è restare imbrigliato in una relazione con Kelsey.
Soprattutto da quando lei inizia a lavorare per lui.
«Accomodati» disse Eric, alzandosi da terra e mettendosi a sedere sulla sedia con lo schienale alto dietro la scrivania. «Puoi aspettare mentre rileggo le lettere e le firmo, così riusciamo a spedirle con la posta di oggi?»
«Va bene» rispose Kelsey. La sua voce, che solo qualche minuto prima era suonata roca, adesso risultò una sorta di squittio.
«Guarda che non ho intenzione di assalirti!» ribatté Eric adirato.
Accidenti, ma che aveva quella donna? Perché cavolo la trovava così attraente? A lei nemmeno interessava di trovarsi nella stessa stanza con lui. Il che era un bene, si disse Eric. Lui non voleva un'altra relazione e, dopo i pettegolezzi che aveva sentito sul conto del marito di Kelsey, era certo che nemmeno lei ne desiderasse una. Allora perché accidenti gli importava quel che pensava, che aspetto aveva o che profumo portava? Non aveva più una cotta per lei. E Kelsey non aveva più una cotta per lui. Loro come coppia non esistevano più.
Ma la mattina seguente, quando Kelsey era seduta alla propria scrivania ed Eric era chino su di lei per mostrarle qualcosa sul monitor del computer, lei girò la testa nel momento sbagliato e i loro volti si ritrovarono a pochi centimetri l'uno dall'altro. Lui guardò nei suoi occhi castani spaventati e ricordò cose che avrebbe fatto meglio a dimenticare. Come la prima volta che l'aveva baciata, la prima volta che l'aveva sfiorata, la prima volta che avevano fatto l'amore. Ricordava come la sua pelle gli era sembrata di seta sotto le dita e ricordava il suo sapore.
E, nello stesso modo in cui era accaduto la prima volta che avevano fatto l'amore, qualcosa dentro di lui sussurrò che quella era la donna per lui. Non importava quanti anni, chilometri o guai si sarebbero messi fra loro, lui l'avrebbe sempre voluta perché gli apparteneva.
«Mi stavi mostrando come vorresti che scrivessi le tue note spese» disse Kelsey, la voce leggermente tremante, lo sguardo che tornava sul monitor del computer.
Eric si drizzò di scatto. «Sai una cosa? Ti mando un esempio via mail che puoi usare come modello finché non ci prendi la mano.»
* * *
Soltanto quando lui se ne andò a grandi passi Kelsey lasciò andare il respiro che aveva trattenuto. Eric era l'uomo più attraente sulla faccia della terra. Lei non lo odiava più perché le aveva dato buca la sera del ballo di fine anno. Non si sentiva più dispiaciuta per lui perché la sua ex moglie lo aveva fatto soffrire. Aveva anche superato il fatto che lui le piacesse ancora. Adesso era nella fase in cui avrebbe solo voluto baciarlo.
E lui voleva fare altrettanto.
Ma entrambi sapevano che era sbagliato.
Sbagliatissimo.
Lei aveva bisogno di quel lavoro. Lui aveva bisogno di restare lucido. Nessuno dei due era abbastanza stupido da dimenticare la realtà della situazione.
Ma, pensò Kelsey, era allettante.