Il dolce ritorno di Blake
di SHARON KENDRICK
Dopo una rovente notte d'amore, Blake Devlin ha lasciato Josephine Spencer senza una parola. Un anno e mezzo più tardi, Josephine è stata di nuovo abbandonata, stavolta dal suo irresponsabile marito che se n'è andato con la sua migliore amica e tutto il suo denaro! E il latore di questa notizia è stato... Blake! Adesso lui si sente responsabile di offrirle un lavoro e un alloggio. Le nasconde qualcosa?
La mano di Josephine cominciò a tremare senza controllo. "Hai trovato Luke?" ripeté con un filo di voce. "Dove?"
Blake la scrutò in volto con attenzione. "Tuo marito è su una spiaggia di Bali." Scrollò le spalle con noncuranza. "Non si può certo dire che non ti abbia lasciato con stile."
Utilizzando il suo denaro. L'orgoglio di Josephine, che durante tutta quella settimana si era lentamente ripreso come un paziente in convalescenza, collassò di nuovo . Il suo sguardo si posò sul panino sbocconcellato, evitando di proposito quello di Blake per non scorgervi lo scherno né l'aria trionfante nel vederla di nuovo ridotta allo status di vittima.
"Posso indurlo a tornare in Inghilterra, eventualmente."
Josephine alzò gli occhi. Sembrava così sicuro di se stesso. Così certo. Così forte. "E come, scusa?"
"Potrei minacciarlo tramite la polizia."
"Il che lo porterebbe a restare lì, presumo."
"No, se gli dicessi che non l'hai ancora denunciato ma che lo farai se non ritorna immediatamente qui e ti restituisce il denaro che non ha ancora speso."
Josephine scosse stancamente il capo. Blake l'aveva fatto cercare apposta per metterla alle corde? Per costringerla a contattare la polizia, come credeva che avrebbe dovuto fare fin dal principio?
Stava benino fino allo scoppio di quest'ultima bomba. Non benissimo, ma abbastanza bene, e la ragione stava soprattutto nella consapevolezza che la partenza di Luke l'aveva fatta sentire libera. Finalmente sciolta dal peso insostenibile di un matrimonio sempre in bilico, di una relazione senza futuro.
"Lo vuoi di nuovo qui?" le chiese Blake leggendole nel pensiero.
"No, certo che no!"
"Non intendo qui con te, Josephine" puntualizzò lui in un tono che, per le sue abitudini, avrebbe anche potuto definirsi gentile. "Voglio dire solo per sistemare l'intera faccenda in un modo che possa considerarsi soddisfacente."
Come sarebbe stato? si chiese Josephine. Luke di nuovo in Inghilterra. A vedere che lei e Blake abitavano sotto lo stesso tetto e a fare “due più due”, fraintendendo tutto. Un brivido le percorse la schiena. "Non ancora" esclamò.
Mescolando il caffè, Blake si permise di porle la domanda che da molto tempo oramai gli ronzava nella mente. "Perché l'hai sposato?"
"Per lo stesso motivo per cui si sposano tutti quanti, suppongo: perché credevo di esserne innamorata."
Credevo... in silenzio Blake registrò l'uso di quel vocabolo. "Non lo eri, invece?"
"Come avrei potuto? Lo conoscevo a malapena! È successo tutto così in fretta." L'unica notte che aveva trascorso con lui le aveva rubato tutte le energie, ferendola e rendendola vulnerabile. Le aveva azzerato la già scarsa autostima che aveva. La gente pensava che le modelle avessero tutto ciò che una donna voleva, ma nessuno sembrava rendersi conto come la bellezza andasse di pari passo con un senso strisciante di insicurezza. Le persone ti volevano, sì, ma per le ragioni sbagliate. Con Luke era stato così, e forse anche con Blake.
"È stato lui a metterti fretta" considerò Blake con calma.
Ma Josephine scosse il capo con veemenza, e una ciocca di capelli rossi le scivolò fuori dallo chignon. "Ha trovato terreno fertile e non gli è stato difficile convincermi" gli spiegò. "Era un tipo così divertente... Tutto con Luke sembrava leggero e senza pensieri. Mi faceva ridere." In un momento in cui non mi capitava quasi più, aggiunse tra sé con una punta di amarezza.
"L'hai sposato per una ripicca nei miei confronti?" le domandò allora lui con estrema calma.