Il dolce ritorno di Blake
di SHARON KENDRICK
Dopo una rovente notte d'amore, Blake Devlin ha lasciato Josephine Spencer senza una parola. Un anno e mezzo più tardi, Josephine è stata di nuovo abbandonata, stavolta dal suo irresponsabile marito che se n'è andato con la sua migliore amica e tutto il suo denaro! E il latore di questa notizia è stato... Blake! Adesso lui si sente responsabile di offrirle un lavoro e un alloggio. Le nasconde qualcosa?
Blake entrò in casa sbattendosi la porta alle spalle poco dopo le otto, il viso cupo come una tempesta. Josephine era in cucina, intenta a preparare il pollo al forno, la stretta stoffa della maglietta che le sottolineava la morbida curva dei seni.
"Tutto okay?" si informò vaga.
Blake si lasciò scappare un sospiro pieno di frustrazione. Da qualche sera, la sua ospite aveva preso l'abitudine di cucinare, e a lui non restava che sopportare la tortura di vederla affaccendarsi nella sua cucina. Una tortura deliziosa, decise in quel momento, osservandola mentre si puliva le mani nel grembiule; un gesto che sottolineava il suo ventre piatto.
Buttò la valigetta sul divano e allontanò lo sguardo. "Sì, certo" ironizzò. "Tutto va per il meglio! Questo pomeriggio ho parlato al tuo amico Giuseppe. Sembra che sia passato dall'inferno al paradiso nello stesso giorno."
"Gli hai riferito la bella notizia? Sa che lo finanzierai?"
Bella notizia per chi?, azzardò Blake, chiedendosi se non lei non nutrisse qualche speranza sul giovane e sexy italiano. "Sì, l'ho fatto."
Sembrava che avesse avuto dei ripensamenti.
"Non mi pare che tu ne sia molto felice" osservò Josephine.
Fu la goccia che fece traboccare il vaso. "Che diavolo ti aspetti, Josephine? Gliel'ho detto, sì. E basandomi sulle impressioni di una centralinista neo assunta, mi sono rimangiato la parola e ho accettato di finanziarlo. Che figura credi che ci abbiano fatto la mia professionalità e la mia reputazione?"
"E il tuo orgoglio..." lo prese in giro lei.
Il suo orgoglio? Forse Josephine aveva ragione. E magari proprio la mancanza di orgoglio gli avrebbe dato, ora, la libertà di domandarle ciò che lo stava assillando.
"Qualcosa da bere?" le propose per prendersi una pausa.
Qualcosa, nel suo sguardo che improvvisamente si incupì, le stava facendo battere il cuore all'impazzata nel petto. Josephine spense il forno con dita tremanti. "Certo, grazie."
Blake le porse un bicchiere di prosecco e la guardò mentre lo bevevo. "Non hai mai risposto alla mia domanda" disse lentamente.
Il tono profondo della sua voce le fece realizzare che non si riferiva più al lavoro. "Quale domanda, scusa?"
"Se ti sei pentita o no di quello che abbiamo fatto quella notte."
"Davvero non ho risposto?"
"Sai benissimo che è così."
"Per quanto possa servire, no, non me ne sono pentita. Diciamo che non mi è piaciuto com'è finita."
"Però ti sei ripresa abbastanza in fretta, mi pare. Così in fretta da sposare Luke dopo nemmeno tre mesi di conoscenza."
"E tu sei tornato da Kim" puntualizzò Josephine. "Anche tu ti sei ripreso abbastanza in fretta."
Blake annuì, mentre un desiderio sempre più profondo si impadroniva di lui. "Ma le cose sono cambiate adesso, vero?" mormorò appoggiando il bicchiere sul tavolo.
Accorgendosi dell'improvviso incupimento del suo sguardo, Josephine cominciò a sciogliersi come neve al sole. "Co… cosa?" balbettò, mentre Blake attraversava la cucina per raggiungerla.
"Tu non stai più con Luke." La fissò. "E… "
"E… ?" Le labbra di Josephine tremarono leggermente, e Blake ne tracciò il profilo con la punta delle dita.
"Io non sto più con Kim. Quindi siamo entrambi liberi, no?"
Le sue dita si spostarono sul suo mento, e da lì sul collo e poi più giù, fino alla morbida rotondità dei seni. Con un tremito incontrollabile, Josephine lo lasciò fare.
"E i liberi battitori possono fare ciò che vogliono, non è vero?"
"Oh, Blake… " sussurrò lei, deglutendo a stento di fronte alla sua espressione piena di desiderio.
"Vedrai che questo piacerà a tutti e due, tesoro" concluse Blake in tono arrochito, mentre le sue dita cominciavano a slacciarle i bottoni della camicetta.