Il dolce ritorno di Blake
di SHARON KENDRICK
Dopo una rovente notte d'amore, Blake Devlin ha lasciato Josephine Spencer senza una parola. Un anno e mezzo più tardi, Josephine è stata di nuovo abbandonata, stavolta dal suo irresponsabile marito che se n'è andato con la sua migliore amica e tutto il suo denaro! E il latore di questa notizia è stato... Blake! Adesso lui si sente responsabile di offrirle un lavoro e un alloggio. Le nasconde qualcosa?
Catturata dall'azzurro dei suoi occhi, Josephine fissò il letto e poi Blake, mentre realtà e fantasia si mescolavano pericolosamente nella sua testa.
"Al… a letto?" balbettò, il cuore che cominciava a batterle all'impazzata nel petto.
Era sempre così accondiscendente?, si interrogò furioso. Possibile che fosse così libera dal punto di vista sessuale da accettare le avances di chiunque le si avvicinasse? Gli avrebbe opposto resistenza, se adesso l'avesse presa tra le braccia, cominciando a fare l'amore con lei?
"Sì, a letto" ribadì lui in tono ironico, girandole le spalle. "Si sta facendo tardi e io sono molto impegnato. Buonanotte, Josephine. A domattina."
Senza una sola parola di più, si richiuse la porta alle spalle con estrema calma.
Il mattino seguente, dopo una notte insonne, Josephine si alzò di buon'ora; nonostante la strana situazione in cui si trovava, con un inatteso senso di liberazione indossò un vecchio maglione e una gonna.
L'influenza che Luke aveva esercitato su di lei era stata davvero pessima, realizzò. Aveva sempre insistito per passare al vaglio i suoi vestiti, e quelli che gli piacevano di più erano gli abiti che mettevano in mostra la sua figura snella e sinuosa.
Perché gli aveva permesso di manipolarla in quel modo?
Perché aveva voluto con tutta se stessa che il loro rapporto funzionasse. Perché desiderava un matrimonio felice come quello dei suoi genitori. Cedere sull'abbigliamento le era sembrato un piccolo prezzo da pagare per ottenere un'armonia che, in realtà, non c'era mai stata.
Quando fece la sua comparsa in salotto, Blake rimase per un istante a guardarla, un istante brevissimo che però lasciò Josephine sbigottita.
Indossava una gonna lunga fino al ginocchio, nei colori del violetto e del verde, abbinata a un maglioncino verde che metteva ancora più in risalto la sfumatura smeraldina dei suoi occhi. I capelli erano raccolti alla base della nuca in un elegante chignon, ma la cosa più sorprendente era che portava un paio di occhiali dalla montatura nera e sottile.
Aveva un'aria ordinata e dolce. Ma soprattutto estremamente efficiente.
"Hai gli occhiali?" esclamò Blake, sorpreso.
Josephine deglutì a fatica. In quel momento stava faticando non poco a concentrarsi. Blake indossava un completo sartoriale di squisita fattura, che oltre a sottolineare il suo fisico atletico, sembrava rendere le sue gambe ancora più lunghe e slanciate. Le donne con gli occhiali non attirano mai gli uomini, pensò tra sé prima di rispondergli.
"Non ti piacciono?"
"Non ho detto questo" puntualizzò lui freddo. "Non sapevo solo che li indossassi, ecco tutto."
"Io li preferisco. Luke, invece, voleva che portassi le lenti a contatto, così mi sono adeguata."
Immaginarsi. Gli occhiali la facevano sembrare algida, quasi distaccata. E così in contrasto con la donna passionale che lui aveva avuto modo di conoscere. Blake deglutì a fatica. Per quanto distaccata era sempre bellissima, però. Maledizione!
"C'è del caffè nella caffettiera. E dei biscotti nel barattolo."
"Gr… grazie."
Josephine si sforzò di ingoiare qualcosa, per quanto non fosse affatto facile, non con le gambe di Blake sotto il tavolo, a pochi centimetri dalle proprie.
Mentre si dirigevano in azienda, si chiese che tipo di accoglienza le sarebbe stata riservata. Ma finché non furono in macchina, non esternò i propri dubbi.
"Cosa hai detto esattamente ai tuoi dipendenti su di me?"
Blake scrollò le spalle. "Solo che sei una vecchia amica, e che resterai qui per un po'."
Un'amica? Non era così che la faceva sentire. "Non che sono stata lasciata e imbrogliata dal mio ex marito?"
Blake scosse il capo con impazienza. "Non stai rischiando di vittimizzarti un po' troppo, Josephine? O forse è questa l'immagine che hai di te stessa?"
"Forse in passato è stato così" ammise lei con calma. "Ma non accadrà più."
"Bene" mormorò lui lottando per mantenere gli occhi fissi sulla strada. Nonostante tenesse le ginocchia l'una vicina all'altra, Josephine aveva sempre il più bel paio di gambe che avesse mai visto in una donna. "Se lo volessi davvero, probabilmente potresti ritornare a fare la modella" osservò considerando tra sé che negare al mondo la vista di quella bellezza fosse un vero e proprio crimine. Poi rimase un istante in silenzio. "Ti è dispiaciuto quando Luke ti ha chiesto di smettere?"
Josephine scosse il capo in segno di diniego. Con la motivazione che il suo lavoro la portasse via da lui, Luke si era sempre opposto con ostinazione alla sua carriera, e lei, illudendosi che questo nascondesse un autentico amore, era stata troppo impegnata a convincersi che fosse vero per avere tempo o voglia di dispiacersene. Alla fine era persino riuscita a convincersi che lasciare il mondo della moda fosse una buona idea. Solo ora si stava lentamente rendendo conto di quanto si fosse asservita. E solo ora stava realizzando che la vera gelosia di Luke non era per lei, ma per la sua carriera brillante, che oscurava del tutto la sua.
"Non molto" sospirò, chiedendosi come avesse potuto essere così cieca.
Non diede altra spiegazione, e Blake pensò che fosse una forma di lealtà piuttosto insolita, visto il modo in cui Luke si era comportato. A meno che, naturalmente, lei non ne fosse ancora innamorata. In questo caso, però, perché descriverlo come il suo ex?
"Ami ancora Luke, vero, Josephine?" buttò là mentre l'automobile scendeva nel parcheggio sotterraneo.