Il diamante
di DIANE GASTON
Miss Amanda Reynolds è rimasta senza parole nell’apprendere la condizione inserita nel testamento del padre defunto: per ricevere il suo patrimonio, deve sposarsi al compimento del ventunesimo anno: entro quattro settimane! E lei ha appena rifiutato il Duca di Greythorne... Le rimarrebbe una chance. L'affascinante ma sdegnoso capitano Christian Ramsford, l'unico uomo immune al suo fascino.
Amanda si dibatté incerta tra i biglietti di invito. La “crema” della società stava per tornare a Londra, dove sarebbero ripresi i ricevimenti. Quali sarebbero stati i migliori dove poter trovare un marito? Gettò via gli inviti. La sola idea la faceva star male. Da quando era stata alla locanda con Ramsford, tutto era cambiato.
Il maggiordomo apparve alla porta. «Lord Greythorne chiede un minuto del suo tempo.»
L'ultima persona che avrebbe voluto vedere. «Ditegli che non sono in casa.»
Un frazione di secondi dopo, però, Lord Greythorne apparve dietro il maggiordomo, che guardò Amanda allarmato.
«Andiamo, mia cara, non vorrete rifiutarvi di vedermi, vero?» chiese il nuovo venuto con un inchino elegante.
Amanda si rivolse al maggiordomo. «Va tutto bene, gli parlerò. Ma restate nelle vicinanze, per favore.»
L'uomo annuì e uscì, mentre Greythorne chiudeva la porta dietro di lui.
Amanda lo fronteggiò, il mento sollevato. «Deploro la vostra intrusione, signore. Credevo di essere stata abbastanza chiara. Non desidero vedervi o parlare con voi.»
«Amanda.» Lui pronunciò il suo nome in un modo che non sembrava adatto a una signora.
Lei lo fissò. «Non parlatemi in questo modo così confidenziale.»
Le sue labbra sottili si piegarono in un sorriso. «Dovreste stare a sentire quello che ho da dirvi.»
«Allora parlate e poi andatevene.»
Lui rise, con un suono asciutto. Senza essere stato invitato, si sedette e incrociò le gambe, facendo dondolare il piede. Parlò con voce dolce, ma insinuante. «Pubblicherò l'annuncio del nostro fidanzamento nel Post di domani.»
«Non siate assurdo!» sbottò lei con rabbia.
«Non siete d'accordo?» Ripulì la giacca da un immaginario granello di polvere. «Se non ci sarà un annuncio del vostro fidanzamento, scoppierà uno scandalo.»
Amanda esibì un'espressione annoiata. «Disprezzo i pettegolezzi.»
Lui rise di nuovo e si alzò, avvicinandosi a lei con un passo da predatore. Le si fermò dinanzi e si chinò vicino al suo orecchio. «Un certo Lord G e il diamante di questa Stagione hanno passato una notte in intimità in una certa locanda sulla strada per Brighton.»
Il sangue defluì dal viso di Amanda. «È una menzogna.»
«Non del tutto.» Gli occhi di lui brillavano di trionfo. «Potreste provare a smentirmi in pubblico. Una cosa facile, di sicuro.» Dall'interno della giacca tirò fuori il cappello di lei, sporco e malconcio.
Il cuore le sprofondò nel petto. Sapeva che il capitano Ramsford aveva passato la notte con lei? Se era così, doveva sapere che lei poteva smentirlo soltanto compromettendo Ramsford. Poteva salvare la propria reputazione sposando Greythorne, oppure Ramsford. E Greythorne era certo che avrebbe preferito lui.
Se lui avesse rivelato sul giornale la menzogna riguardo la locanda, lei sarebbe stata costretta a sposarlo. La buona società avrebbe approvato: lord Greythorne era un ottimo partito, e lei sarebbe stata considerata intelligente per essersi assicurata il matrimonio con una relazione piccante.
E se invece Amanda avesse rivelato di essere stata con Ramsford? Il plauso della società non sarebbe stato altrettanto sicuro. Lui avrebbe dovuto sposarla, ma anche così lo scandalo poteva danneggiare lui e le speranze delle sue sorelle. Dopo quello che il capitano aveva fatto per lei, era dovere di Amanda cercare di proteggere il suo buon nome.
Greythorne aspettava una sua risposta, l'espressione soddisfatta.
«Non mi importa quello che scriverete» bluffò lei, simulando uno sbadiglio. «Mi avete annoiato, Greythorne. Potete andare, ora.»
Gli occhi dell'uomo lampeggiarono di rabbia. Si voltò per andarsene, ma si fermò sulla soglia. «Perderete questa battaglia, Amanda, ma sarà piacevole quando verrete sconfitta da me.»
Quando restò sola, Amanda crollò su una sedia e nascose il viso tra le mani.