Il diamante
di DIANE GASTON
Miss Amanda Reynolds è rimasta senza parole nell’apprendere la condizione inserita nel testamento del padre defunto: per ricevere il suo patrimonio, deve sposarsi al compimento del ventunesimo anno: entro quattro settimane! E lei ha appena rifiutato il Duca di Greythorne... Le rimarrebbe una chance. L'affascinante ma sdegnoso capitano Christian Ramsford, l'unico uomo immune al suo fascino.
Christian Ramsford notò l'espressione avvilita di Miss Reynolds mentre si allontanavano dal portone di Lord Devlin. L'amico non era in casa, però avevano scoperto che una giovane donna dai capelli neri e sua figlia abitavano con lui; probabilmente la sua amante e sua figlia. Ramsford era rimasto altrettanto sorpreso di Miss Reynolds.
«Sapevate di loro?» chiese Amanda quando Ram andò a sedersi nel calesse scoperto, e il suo servitore Walter gli tese le redini, trasferendosi nella parte posteriore.
Il capitano spronò i cavalli a partire. «No, non sapevo nulla.» Guardò Miss Reynolds, che sembrava davvero affranta. «Come mai volevate vedere Devlin?»
«Per chiedergli di sposarmi.»
Ramsford restò senza parole. Non aveva senso che il diamante avesse rifiutato il matrimonio con il duca di Greythorne per sposare Devlin, fratello senza titolo di un marchese, anche se senz'altro era un uomo migliore. Ma la faccenda non lo riguardava.
Amanda gli rivolse un rapido sorriso. «Io... desidero fortemente sposarmi prima della fine della Stagione, e pensavo che Devlin avrebbe potuto farmi questo favore.»
Era un'assurdità, una di quelle sciocche e frivole attitudini che detestava nelle signorine dell'alta società.
«È così importante, per voi, sposarvi prima della fine della Stagione?»
«Il matrimonio rappresenta il successo della Stagione» rispose lei convinta.
Successo in società. Non avrebbe dovuto sprecare la sua simpatia per lei. Restò in silenzio, mentre attraversavano le strade affollate di Londra.
«Dove potrei trovare una carrozza a noleggio, capitano?» domandò lei dopo un po'.
Lui rischiò di far cadere le redini. «Volete noleggiare una carrozza?»
«Sì. Questa mattina, prima di uscire, ho mandato a dire a Lady Catsworth che non sarei andata a Brighton con lei. A quest’ora è già partita, ne sono certa; quindi penso che noleggerò una carrozza per raggiungerla.»
«Vostra zia verrà con voi?»
«No, andrò da sola.»
Aveva perso il senno? Una signorina giovane e bella correva dei rischi a viaggiare da sola.
Lei sembrava incurante del potenziale pericolo. «Lady Catsworth ed io abbiamo spedito ieri i nostri bauli. Sono certa di essere ancora la benvenuta, anche se arriverò un po' in ritardo.»
«E andrete senza scorta?» Non le diede il tempo di rispondere. «Assolutamente no. Vi riporterò da vostra zia.»
L'espressione di Amanda tradì una punta disperazione, ma preferì non discutere.
«Perché volete andare a Brighton?» le chiese lui.
«Tutte le persone in vista saranno là» rispose lei in tono convinto.
Ancora frivolezze. Era davvero una creatura del bel mondo, quello stesso che aveva escluso la sua famiglia in passato e che anche adesso era ancora riluttante ad accettarla, nonostante avesse ereditato il titolo. Suo nonno aveva sposato in seconde nozze una donna del popolo, e il padre di Ram era nato da quel matrimonio; ma il fratellastro nato dalle prime nozze, lo zio di Ram, si era indignato per quel miscuglio di sangue e l’aveva sempre trattato come un essere inferiore. Lo zio era sempre appartenuto a quel mondo alla moda che lui disprezzava.
«Trovate così importante stare tra persone in vista?» chiese intanto lui.
«Certo!» rispose lei, la voce ancora più squillante. «Non lo è, per voi?»
Lui spronò i cavalli ad andare più veloci. «Non sarei a Londra se non fosse per il titolo ereditato da mio padre, e per la distorta convinzione di mia madre di dover dare una Stagione a mia sorella.»
«Incontrerò vostra madre e vostra sorella a Brighton?» domandò lei.
«Certo che no.» La guardò sorpreso. «Non ditemi che avete ancora intenzione di andare.»
Lei sollevò il mento. «Naturalmente.»
Non poteva credere a quella follia. «Miss Reynolds, non posso permettere che andiate a Brighton senza scorta!»
Lei dischiuse le labbra rosa, rivolgendogli un tale sguardo di gratitudine che il respiro gli si bloccò in gola. «Capitano Ramsford, mi… mi state offrendo di accompagnarmi? Vi sarò eternamente debitrice, nel caso.»
Questo era ancora più folle. Viaggiare con lui in un calesse, seppure con Walter come chaperon, sarebbe stato compromettente per la reputazione di Miss Reynolds. Ma se non l'avesse accompagnata, sarebbe stato responsabile di qualsiasi cosa le fosse capitata.
Fece schioccare le redini. «Sì, vi accompagnerò a Brighton.»