Il diamante
di DIANE GASTON
Miss Amanda Reynolds è rimasta senza parole nell’apprendere la condizione inserita nel testamento del padre defunto: per ricevere il suo patrimonio, deve sposarsi al compimento del ventunesimo anno: entro quattro settimane! E lei ha appena rifiutato il Duca di Greythorne... Le rimarrebbe una chance. L'affascinante ma sdegnoso capitano Christian Ramsford, l'unico uomo immune al suo fascino.
A Christian Ramster il sangue andò subito alla testa, sebbene la ragione gli suggerisse che Amanda voleva soltanto dormire... non dormire con lui. Continuò a farla camminare.
«Non avete dei pettegolezzi cittadini da raccontare?» le domandò un attimo dopo.
Lei si accigliò. «Detesto i pettegolezzi. Difficilmente si tratta di condividere buone notizie, e a voi non darebbe fastidio se le vostre miserie diventassero il divertimento degli altri?»
Ram le lanciò uno sguardo, desiderando quasi che lei non gli avesse rivelato questo suo aspetto più profondo. Così era ancora più difficile resisterle. La fece camminare ancora per la stanza, mentre lei lo interrogava su questioni personali: com’era stato crescere con delle sorelle, sulla scuola militare e sulla guerra.
«La vita di un soldato non è il tipo di racconto adatto a una nobile signora» dichiarò lui a un certo punto.
«È stata così terribile?» Amanda si voltò a guardarlo con simpatia e sollevò una mano a toccare la cicatrice sulla tempia. «Come ve la siete fatta?»
Lui fissò i suoi bellissimi occhi, provando a usare quell'espediente per ostacolare la memoria. «Un soldato francese mi ha colpito con la sciabola.»
Dischiuse le labbra, toccando di nuovo la cicatrice. Lui le teneva le mani alla vita, e dovette fare uno sforzo per mantenerla a una certa distanza. «Dobbiamo camminare» suggerì invitandola con la mano a voltarsi. «E parlare di altre cose.»
In qualche modo, Amanda lo stimolò a parlare della sua famiglia, della mancanza di generosità di suo zio, di come sua madre e le sue sorelle spesso non avessero potuto permettersi vestiti nuovi, di come suo zio l’avesse mandato a scuola, ma senza dargli abbastanza denaro; così che spesso aveva patito la fame. Le parlò di suo padre, un uomo buono che aveva perdonato lo zio, mentre Ram non l'avrebbe mai fatto. Le raccontò che avrebbe preferito restare un soldato piuttosto che intraprendere la stessa vita di suo zio, ma che doveva assicurarsi che la tenuta prosperasse per le sue sorelle. Così aveva cambiato vita, ma non aveva alcuna intenzione di partecipare alla mondanità cittadina, se poteva farne a meno.
Il freddo cominciava a invadere la stanza penetrando dagli spifferi delle finestre, e Ram le aveva messo il proprio cappotto sulle spalle. Quando il fuoco nel camino si spense, la lasciò un attimo per andare a riattizzarlo, e quando tornò lei si era addormentata su una sedia.
«Oh, no! Non dovete!» la esortò tirandola in piedi.
Lei si portò una mano alla fronte. «Sono davvero stanca. Dobbiamo proprio camminare?»
Ram coprì la sua mano con la propria. «Avete ancora mal di testa?»
«Non più così forte.»
Lui le sfiorò la guancia, desiderando farle passare ogni dolore. «Forse dovreste mangiare qualcosa.» Non avevano neppure toccato il cibo, in effetti.
Sedettero al tavolo, in modo così naturale che lui dimenticò di essere con il diamante della Stagione londinese. Lì nella locanda lei era dolce e affabile e apparteneva a lui soltanto. Si versò del vino, sperando che calmasse un po' il desiderio che provava per lei.
Al termine della cena, si alzò. «È ora di tornare a camminare.» La sollevò in piedi, ma lei gli si appoggiò contro.
«Mi dispiace, capitano, ma le gambe non mi reggono.»
«Tornate a letto, allora, ma dovete restare sveglia.» La sollevò e la portò sul letto, e lei subito si seppellì sotto le coperte e chiuse gli occhi. «Oh, no! Mettetevi a sedere e parlatemi.» Le si mise accanto, in modo da tenerla sveglia.
Amanda gli si appoggiò contro. «Ditemi delle vostre sorelle.»
Così gli raccontò delle sorelle finché anche i suoi occhi non divennero si pesanti. Le narrò di tutte le cose divertenti che avevano fatto, le sciocchezze che avevano condiviso. Lei rise, e sembrò lei stessa una ragazzina. Ma quando tornò a premersi contro di lui si rese conto di quanto fosse donna, e quando gli piacesse averla tutta per sé.
Dovevano mancare solo un paio d'ore all'alba, poi avrebbe dovuto separarsi di nuovo da lei. E restare a guardarla mentre attraversava le sale da ballo gremite di ammiratori, come un diamante sul velluto.