Colpo di fulmine
di SUSAN MEIER
Independence è il secondo nome di Constance Muldoon. Indy, com'è stata soprannominata dalla madre, è abituata a non dipendere da nessuno. Armata di un diploma ottenuto studiando e lavorando, vuole diventare qualcuno. Quando uno strano incontro si trasforma nell'opportunità di imparare da un genio negli affari, si tuffa a capofitto. E tutto sarebbe facile, se solo la smettesse di cullare pericolose fantasie sul suo affascinante datore di lavoro!
Indy non si preoccupò quando Parker e Amy tornarono dalla cucina e Jim firmò immediatamente entrambe le copie del contratto.
Una volta che Parker fosse venuto a conoscenza del fatto che Jim non voleva vendere, avrebbero potuto annullare tutto e magari decidere di lasciare a Jim una parte delle azioni; o addirittura di concedergli un ruolo manageriale.
Aspettò finché non furono in auto, poi disse senza preamboli: "Jim Raymond non vuole vendere."
Parker la guardò di sbieco, mentre avviava il motore. Benché nel suo vestitino rosa - non elegante come quelli di Emily e decisamente più a buon mercato - Indy sembrasse una vera segretaria, questo non diminuiva affatto l’attrazione che provava nei suoi confronti. E come se non bastasse, possedeva tutte le caratteristiche che avrebbe sperato di trovare in tutti i suoi impiegati!
A livello intellettuale erano sulla stessa lunghezza d’onda e sessualmente... avrebbero rischiato di far andare a fuoco le lenzuola. Per quanto si sforzasse, non gli era possibile trovare in lei qualcosa che non funzionasse; né gli era facile continuare a opporsi all’attrazione che provava per una donna che sembrava perfetta per lui.
Per il momento l’unica possibilità era mantenere la conversazione sul lavoro.
"Sulla di che cosa, lo affermi?" le chiese secco.
"Mentre tu eri in cucina con Amy, Jim me l'ha detto chiaramente. Mi ha confessato che teme che la malattia possa peggiorare, se non avrà qualcosa di cui occuparsi.
Parker sospirò. "Ma ha firmato il contratto..."
"Solo perché pensava di non aver altra scelta."
"E forse non ce l’ha. Ha bisogno di soldi, e io glieli ho dati."
"Quindi tu saresti il suo benefattore?"
All’udire il tono provocatorio, Parker la fissò serio.
"Sei così sicuro di aver sempre ragione che non credo tu abbia considerato tutti gli aspetti di questo affare."
Quell’affermazione gli provocò una risata nervosa. Era proprio quella la causa del loro problema, o meglio del suo problema. Il fatto che Indy non temesse mai di esternare ciò che pensava. Benché lui avesse il suo futuro nel palmo della mano, non esitava a trattarlo come un uomo normale.
E questo aspetto aveva il potere di farlo impazzire, perché con lei non desiderava altro che di essere un uomo. In tutti i suoi aspetti.
Con lei avrebbe voluto rotolarsi nudo fra le lenzuola come un uomo dai sani istinti avrebbe fatto, dimenticando i milioni di dollari di cui si occupava ogni giorno. Avrebbe desiderato con tutto se stesso di far l’amore con lei almeno una volta prima di morire dalla frustrazione per dover lottare costantemente contro l'istinto naturale.
Qualcosa dentro di lui si bloccò all’improvviso. Ecco qual era il problema! Ciò che provavano era un istinto naturale, un naturale richiamo della natura. E come tale, se veniva ignorato, era destinato a diventare sempre più forte.
Se avessero fatto l’amore almeno una volta, probabilmente il tutto si sarebbe risolto velocemente. Ma se non lo avessero fatto avrebbero acumulato una tale tensione emotiva che a San Francisco tutti si sarebbero accorti che fra loro c’era qualcosa.
In altre parole, far l’amore adesso era l’unica soluzione per non rendersi ridicoli anche agli occhi del mondo.