Colpo di fulmine
di SUSAN MEIER
Independence è il secondo nome di Constance Muldoon. Indy, com'è stata soprannominata dalla madre, è abituata a non dipendere da nessuno. Armata di un diploma ottenuto studiando e lavorando, vuole diventare qualcuno. Quando uno strano incontro si trasforma nell'opportunità di imparare da un genio negli affari, si tuffa a capofitto. E tutto sarebbe facile, se solo la smettesse di cullare pericolose fantasie sul suo affascinante datore di lavoro!
"Tutto a posto?" chiese Parker con tono leggero entrando nell’atrio dove Indy lo stava aspettando.
Mentre era andata a cambiarsi Lloyd non aveva fatto altro che tessere le sue lodi, proprio come si trattasse della sua seconda figlia.
Parker sapeva che in una situazione del genere era richiesta la massina cautela. E il modo migliore per non crearsi complicazioni era di trattarla esattamente come avrebbe trattato una segretaria a tempo determinato.
Evitando di pensare, ovviamente, a quanto fosse carina e al modo in cui si erano conosciuti!
Quando però Indy si voltò verso di lui, Parker capì che non sarebbe satto facile tener fede ai suoi propositi.
Il vestito di seta verde che lei aveva scelto non era particolarmente sexy, ma la giacchetta aderente che sottolineava le rotondità del suo seno e la vita sottile accentuava la sua femminilità mentre la gonna, pur di una lunghezza più che decente, era abbastanza corta da mettere in risalto due splendide gambe. I capelli, non più raccolti sulla nuca, scendevano morbidi sulle spalle instillando in lui un unico desiderio. Quello di sentirli sfiorare il suo petto nudo.
Desiderio che represse prontamente. Da quanto gli aveva detto Lloyd era chiaro che Indy aveva lavorato duramente per portare a termine gli studi. Aveva grandi progetti per la sua vita e lui doveva rispettarla.
Ignorando l’inopportuna reazione del suo corpo, Parker sfoderò quindi un sorriso professionale. "Pronta?" chiese.
Lei inspirò rispondendo al sorriso. "Prontissima" disse convinta.
"Bene." Facendole un cenno con la testa per invitarla a precederlo verso la porta, Parker la seguì e la indirizzò verso la Mercedes grigio metallizzato che Lloyd gli aveva prestato per il suo soggiorno.
"Ti aggiorno sulla situazione" disse con tono professionale passando subito a parlare di lavoro. Un campo neutro e quindi sicuro. "Sono venuto a Boston per acquistare una compagnia. Anzi, per essere più preciso ho liberato un mese del mio calendario per potermi dedicare solo a questo."
"Resterai a Boston per un mese?" chiese lei passando automaticamente a dargli del tu.
"Già." Parker si allungò ad aprire la portiera del passeggero e gli bastò sfiorarle un braccio per sentire un’ondata di calore.
Conosceva esattamente il motivo di quella domanda e avrebbe potuto descrivere i pensieri che le passavano per la mente perché non non dovevano essere molto diversi dai suoi.
La graziosa Indy si stava infatti chiedendo se, dovendo passare tanto tempo insieme, sarebbero stati in grado di controllare i loro impulsi.
Lei esitò poi chiese: "Quindi lavoreremo insieme per un mese?"
I loro occhi s’incontrarono.
"Questi sono i programmi" le confermò Parker. "A meno che tu non preferisca che io assuma qualcun altro."
L’intensità del suo sguardo le diede la conferma del fatto che non sarebbe stato facile lavorare gomito a gomito con lui, ma non aveva altra scelta. Aveva bisogno di guadagnare e le serviva quel tipo di esperienza. Qualcosa che avesse un certo peso nel suo curriculum.
Mentre analizzava la situazione, le parole di Emily le rimbombarono nella mente. Un pomeriggio con quell’uomo sarebbe stato qualcosa da ricordare nel tempo e lei aveva lavorato quasi senza sosta per sette lunghi anni.
L’idea di fare l’amore con Parker Taggert l’allettava da morire. Ma non solo... Non avrebbe affatto disdegnato il pensiero di passare un pomeriggio di svago in compagnia di un uomo affascinante, intelligente e per di più anche simpatico.
Davanti a quegli occhi azzurri pieni di promesse, Indy si rese conto all’improvviso che quella che avrebbe dovuto essere una decisione rapida e indolore non era in realtà semplice come poteva sembrare.