Colpo di fulmine
di SUSAN MEIER
Independence è il secondo nome di Constance Muldoon. Indy, com'è stata soprannominata dalla madre, è abituata a non dipendere da nessuno. Armata di un diploma ottenuto studiando e lavorando, vuole diventare qualcuno. Quando uno strano incontro si trasforma nell'opportunità di imparare da un genio negli affari, si tuffa a capofitto. E tutto sarebbe facile, se solo la smettesse di cullare pericolose fantasie sul suo affascinante datore di lavoro!
"Sono... sono Connie... Indy" balbettò lei in risposta alla domanda delll’ospite di casa Winters e, ormai certa del suo imminente licenziamento, indietreggiò verso la porta.
Lloyd Winters era una persona sensata e ragionevole ma, a giudicare dall’espressione, il suo ospite sembrava piuttosto scocciato dalla sua intrusione.
"Lavoro per il signor Winters... nei weekend" aggiunse continuando a indietreggiare. "Sono desolata. L’unico ospite che solitamente si ferma per la notte in questa casa è Emily. Pensavo che le fosse..." Lo sguardo le cadde involontariamente sul cuscino con cui lui si era riparato. "Be’, è chiaro che mi sono sbagliata. Lei non è proprio... la mia amica. Su questo non ci sono dubbi."
L’espressione dello sconosciuto non le diede alcun sollievo. "Già è abbastanza chiaro che non sono Emily."
Seguì un attimo di imbarazzante silenzio, mentre lei alzava lo sguardo dal cuscino per portarlo su qualcosa di meno pericoloso. Tuttavia, per colpa della nudità di quell’uomo, ovunque guardasse c’era qualcosa che aveva il potere di turbarla.
Quando i loro occhi s’incontrarono, fu evidente che lui aveva colto i suoi pensieri; il modo in cui la guardò le procurò l'ennesimo brivido lungo la schiena.
Prima che avesse il tempo di riprendersi, lui le rivolse la parola: "Devo essere pronto per la colazione fra venti minuti; quindi, a meno che tu non mi fornisca una valida ragione per essere in ritardo, sarà bene che ti levi di torno."
"Certo!" Senza farselo ripetere due volte, Indy si precipitò fuori dalla stanza e, una volta nell’atrio, appoggiò la fronte bollente alla parete fredda chiudendo gli occhi con un sospiro.
Adesso non le restava altro che aspettare di essere licenziata.
Venti minuti più tardi fu Parker Taggert a trovarsi in difficoltà. Quando Indy/Connie/Indy gli sfiorò accidentalmente un braccio con una mano mentre gli versava il caffè, infatti, sentì il desiderio improvviso di prenderla fra le braccia e baciarla. Una reazione che lo colse assolutamente impreparato.
Era la prima volta che gli capitava di provare un’attrazione così potente per una donna appena incontrata, ma era anche vero che era la prima volta che si faceva trovare nudo al primo incontro.
Con quei due grandi occhi verdi, gli zigomi alti e le labbra carnose di un rosa intenso, Indy era una ragazza decisamente bella. Anche il fisico non era affatto trascurabile. Infine, come se non bastasse, era sapientemente sottolineato dai jeans aderenti a vita bassa e dalla canottierina che non lasciava molto spazio all’immaginazione.
Lloyd Winters, un uomo distinto dai capelli bianchi e dagli espressivi occhi azzurri, chiuse il quotidiano e gli rivolse un amabile sorriso.
"Che cosa gradisci per colazione, Parker?" gli chiese nel consueto tono affabile.
Lui lanciò una rapida quanto involontaria occhiata a Indy. Se avesse potuto scegliere, liberamente avrebbe saputo con esattezza cosa chiedere per colazione...
Negli ultimi mesi, il serrato ritmo di lavoro non gli aveva concesso neppure una pausa. Era un’eternità che non aveva un appuntamento con una donna, senza parlare poi di sesso! Non riusciva neppure a ricordare quando era stata l’ultima volta che si era concesso un po’ di svago. E quella “ragazzina” aveva avuto un effetto bomba.
Be’ a dire il vero non era proprio una ragazzina, perché doveva avere intorno ai venticinque anni. Ed era proprio questo il problema: visto che lui aveva quasi trent’anni, erano coetanei e... niente si opponeva a una più che naturale attrazione fisica che - a quanto pareva - aveva già iniziato a scatenarsi.
Quel pensiero gli risultò di grande sollievo. La consapevolezza di aver trovato una collocazione razionale a quello strano misto di sensazioni, che gli ribollivano dentro, lo fece sentire subito meglio.
"Pane tostato. Uova e bacon" rispose soddisfatto.
Sentendosi all’improvviso più forte, decise che non sarebbe stato difficile gestire la situazione; tuttavia quella convinzione si spense appena gli capitò di rincontrare quei grandi occhi verdi.
Indy era molto bella e lui era estremamente sensibile al fascino femminile: ecco qual era il vero “problema”.