Colpo di fulmine
di SUSAN MEIER
Independence è il secondo nome di Constance Muldoon. Indy, com'è stata soprannominata dalla madre, è abituata a non dipendere da nessuno. Armata di un diploma ottenuto studiando e lavorando, vuole diventare qualcuno. Quando uno strano incontro si trasforma nell'opportunità di imparare da un genio negli affari, si tuffa a capofitto. E tutto sarebbe facile, se solo la smettesse di cullare pericolose fantasie sul suo affascinante datore di lavoro!
Quando Indy aprì rapidamente la portiera e salì in auto, Parker tirò un sospiro di sollievo. Per due precise ragioni. Primo, era felice che lei fosse stata abbastanza intelligente da mettere un po’ di distanza fra loro. Secondo, ora sapeva qual era il vero problema: quella ragazza gli piaceva. Non che non gli fossero piaciute tutte le donne con cui era andato a letto, ma ciò che provava per Indy era diverso. Non era attratto solo dal suo aspetto, anche se doveva ammettere che non lo trascurava affatto, e non desiderava solo far l’amore con lei. Era comunque fra i suoi desideri, intendiamoci.
Il modo migliore per esprimere ciò che provava era che avrebbe voluto aiutarla nella scalata al successo. E questo era positivo perché, davanti alla sua intraprendenza e alla sua aspirazaione a crearsi una posizione, si sentiva costretto a mettere in secondo piano i suoi desideri per non intralciarla.
Benché l’idea di passare un pomeriggio di passione fosse molto allettante - dopo che Jim aveva cancellato l’appuntamento lui e Indy avrebbero potuto godersi un intero pomeriggio a loro disposizione - non gli fu così difficile respingere la tentazione.
Quella ragazza gli piaceva tanto da fargli desiderare di non rovinare i suoi piani. Gli piaceva tanto da spingerlo ad aiutarla a muovere i primi passi verso la sua realizzazione professionale piuttosto che invitarla nel suo letto.
E all’improvviso si rese conto che Llyod Winters stava cercando di metterli insieme.
"Penso che Lloyd abbia un’ulteriore ragione per averci fatti incontrare..."
Indy per poco non soffocò. "Davvero?" chiese fingendo un distacco che non provava.
"Già." Parker si sistemò sul sedile di guida mentre lei tratteneva il respiro.
Non è che non volesse parlare dell’attrazione che era scattata fra loro, ma aveva paura della direzione che una tale conversazione avrebbe potuto prendere.
Se Parker avesse suggerito di non essere interessato alla storia d’amore che Lloyd voleva in qualche modo favorire, i suoi sogni romantici si sarebbero infranti. Se al contrario lui si fosse dimostrato disponibile, allora la palla sarebbe stata nel suo campo. Decidendo di respingerlo avrebbe rinunciato ai suoi sogni e accettando la proposta... Be’, il pomeriggio insieme avrebbe potuto trasformarsi in qualcosa di molto interessante...
Il solo pensiero bastò a farle provare un’improvvisa e piacevolissima sensazione di calore. Aggiungere una personalità così interessante a un corpo che aveva già avuto l’occasione di apprezzare non le lasciava dubbi sull’esplosione che si sarebbe scatenata fra loro.
E poi?
"Vuole che io ti offra un lavoro."
Indy strabuzzò gli occhi. "Un lavoro?" ripeté sconvolta.
Lui le lanciò un’occhiata. "Esattamente." Fece una pausa poi aggiunse: "Perché? Che cosa avevi in mente?"
"Oh, niente di particolare."
Aveva mentito e lui lo sapeva benissimo. Ma se avesse risposto con sincerità avrebbe minato il rapporto professionale che stavano costruendo e avrebbe rischiato di perdere l’opportunità di lavorare con lui.
Infatti, se avessero dato voce all’attrazione che provavano uno per l’altro c’era il rischio, molto concreto, che non potessero fermarsi alle parole.